martedì 8 febbraio 2011

Lettere contro la guerra - Tiziano Terzani

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Il terrorista che ora ci viene additato come il "nemico" da abbattere è il miliardario saudita che, da una tana delle montagne dell'Afghanistan, ordina l'attacco alle Torri Gemelle; è l'ingegnere pilota, islamico fanatico, che in nome di Allah uccide sè stesso e migliaia di innocenti; è il ragazzo palestinese che con una borsetta imbottita di dinamite si fa esplodere in mezzo a una folla.
Dobbiamo però accettare che per altri il "terrorista" possa essere l'uomo d'affari che arriva in un paese povero del Terzo Mondo con nella borsetta non una bomba ma i piani per la costruzione di una fabbrica chimica che, a causa di rischi di esplosione e inquinamento, non potrebbe mai essere costruita in un paese ricco del Primo Mondo. E la centrale nucleare che fa ammalare di cancro la gente che ci vive vicino? E la diga che disloca decine di migliaia di famiglie? O semplicemente la costruzione di tante piccole industrie che cementificano risaie secolari, trasformando migliaia di contadini in operai per produrre scarpe da ginnastica o radioline, fino al giorno in cui è più conveniente portare quelle lavorazioni altrove e le fabbriche chiudono, gli operai restano senza lavoro e non essendoci più i campi per far crescere il riso la gente muore di fame?





Tiziano Terzani,
"lettere contro la guerra"

1 commento:

  1. E' il nostro mondo e non ne abbiamo rispetto, noi possiamo imparare ma dobbiamo insegnarlo alle generazioni future...forse siamo ancora in tempo...

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